Pepite alla cassata e miele

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Pepite alla cassata e miele

Introduzione alla ricetta

Assieme al cannolo, uno dei dolci più rappresentativi della pasticceria siciliana è senza dubbio la cassata, un dolce di origini arabe che, con le dovute varianti locali, è diffusa in tutta l'isola. La sua trasposizione in arancino ne cambia decisamente il gusto senza però stravolgerne l'essenza: i sapori tipici della cassata sono infatti rispettati, anche se rivisitati e arricchiti dallo strato di riso dolce e da una golosa colata di miele caldo. 

Dolci

Facile

80 grammi

Dessert

Ingredienti per circa 24 pepite di 80 grammi

Per il riso:

  • 500 gr di riso (noi, di solito, usiamo 250 gr della varietà Roma e 250 gr di Originario)
  • 500 ml di latte
  • 500 ml di acqua
  • 80 gr di burro
  • 170 gr di zucchero
  • 1 stecca di cannella

Per la finitura:

  • 100 gr di farina
  • 180 ml di acqua
  • 2 uova 
  • pangrattato
  • 200 ml di miele

Per la farcia:

  • 250 gr di ricotta
  • 40 gr di zucchero
  • 30 gr di uvetta
  • 20 gr di noci tritate
  • 20 gr di pistacchi tritati
  • 20 gr di mandorle tritate

Preparazione di riso e condimento

Il riso

Preparare il riso:

  • mettere l’acqua e il latte in una pentola con il burro, la stecca di cannella e lo zucchero.
  • quando arriva a ebollizione aggiungere il riso e mischiare bene;
  • Coprire e lasciar cuocere a fiamma bassa finché il riso non assorbe tutto e risulta cotto ma al dente;
  • a cottura ultimata, mantecare, versare il riso su un piano freddo e stendere in maniera uniforme per permettere un rapido raffreddamento;
  • quando il riso si è intiepidito, è pronto per poter preparare le pepite.

E' importante far asciugare per bene il riso durante la cottura. Non deve essere nè troppo caldo nè troppo umido, o potrebbe incollarsi allo stampo. 

Il condimento

  • Mettere in ammollo l'uvetta in acqua fredda per almeno 20 minuti
  • Mettere la ricotta in una ciotola e lavorare con una forchetta
  • Aggiungere lo zucchero e un pizzico di cannella e lavorare con le fruste
  • Unire l'uvetta strizzata e la frutta secca alla ricotta e mischiare bene
  • Porre la crema di ricotta in un sac-à-poche per facilitare la farcitura delle pepite

Formatura dell'arancino\a

Frittura

La finitura

Passare le pepite nella pastella e nel pangrattato come riportato in seguito:

  • in una ciotola, porre la farina; aggiungere l’uovo e l’acqua e sbattere bene con delle fruste;
  • quando la pastella risulta liscia e densa, passarvici le pepite;
  • subito dopo averli passati nella pastella, passare le pepite nel pangrattato.

La frittura

  • Friggere in abbondante olio fino a doratura, per un’ottima frittura usare uno tra questi oli: olio di semi, olio di arachidi, olio di oliva, olio di palma.
  • Far raggiungere ai suddetti oli la temperatura ideale di 190°, sia in pentola che in friggitrice.
  • Accettarsi del raggiungimento della temperatura immergendo una mollica di pane, la quale se sfrigola, indica che l’olio è pronto.
  • Immergere quindi delicatamente le pepite, possibilmente pochi per volta per non abbassare troppo la temperatura dell’olio.
  • Porre infine su carta assorbente e servire con sopra una colata di miele caldo.

Per un approfondimento sulla frittura, clicca qui.

Buon appetito!

Variante

Chi non ama particolarmente il miele, a cottura ultimata può passare le pepite nello zucchero.

L'idea in più

Il ripieno può essere arricchito da frutta candita, che lo rende più profumato e gustoso

Cenno storico

Una volta, prima che il ritmo della modernità distruggesse qualasiasi rispetto per il tempo, la cassata ("spezie di torta fatta di ricotta raddolcita di zucchero con rinvolto di pasta anch'essa raddolcita e fatta in forma ritonda" [Pasqualino, 1785]) si faceva solo a Pasqua. La ricotta di pecora (o di vacca) da usare doveva essere quella prodotta in quel periodo dell'anno, quando l'erba fresca garantiva un latte eccezionale. Quasi una maniera per celebrare l'arrivo della primavera attraverso un atto religioso.

 

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  • Arancinotto Staff